Maria Lampa
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A chi condivide con me “pensieri verticali” facendomi toccare l’energia vitale che ne deriva

Recensione a cura di Fr. Ricardo Perez Marquez al libro: www.amore@mondo.uni

1/25/2017

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La preghiera

Pregare è una delle più profonde dimensioni dell’umano e si esprime come dinamismo di amore.
Pregare significa sentirsi inseriti in un’onda vitale d’amore, dove tutto quello che di buono e di bello ogni persona porta dentro di sé viene messo in circolazione.
Nella preghiera è tutto l’essere che viene avvolto dalla presenza del divino per diffondere a sua volta, spinto da una forza centrifuga, la vita che incessantemente riceve.
Con la preghiera il credente esprime la sua piena fiducia nel Padre, sorgente di luce che tutto trasforma in bene, e rinnova il suo impegno:
“Signore, fa che al tuo amore infinito si aggiunga anche il mio amore, per collaborare alla tua azione creatrice, comunicando vita ad ogni creatura”.
 
                                                                         Fr. Ricardo Perez Marquez
                                              Biblista “Centro Studi Biblici “G: Vannucci” Montefano

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Recensione a cura di Paola Mancinelli al libro: www.amore@mondo.uni

1/25/2017

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La preghiera
 
In interiore homine habitat veritas ed Veritas est Deus, scriveva Agostino d’Ippona nelle sue celebrerrime Confessiones.
Un’asserzione limpida e densa che attesta come il raccoglimento dell’anima in sé, la sua intimità mistica coincida con una coscienza della profondità di Dio che permette all’uomo di sentirsi, da un lato cosciente del suo nulla, ma dall’altro lato consapevole di avere in Dio i suoi confini.
Eco dunque che la preghiera è ad un tempo divenire un solo spirito, come scrive San Paolo, ma anche attestazione profonda che lo Spirito in noi, geme inesprimibilmente attendendo la piena rivelazione della creazione nuova.
Ecco dunque che la preghiera cristiana non è né un atto esteriore, né rituale propiziatorio ma intimo riconoscimento di essere creatura, ovvero di dover divenire nella libera adesione al Verbo e nell’apertura allo Spirito, autentica immagine del Padre.
Questo per sottolineare che si tratta di un evento trinitario che implica una profonda comunione.
Nella tradizione cristiana è emblematica la stupenda esperienza dei Padri del Deserto che accordano la preghiera al respiro e ripetendo il nome di Gesù, in una sorta di sistole-diastole dell’anima lasciano che la vita divina accada nella pienezza.
Tuttavia anche la mistica occidentale, da Dionigi Pseudo areopagita a Meister Eckhart attestano la preghiera come quella pura fruizione appassionata nell’abisso di luce del Mistero divino che annulla ogni cosa mortale.
E, infine, come dimenticare il Canto spirituale di Giovanni della Croce che muta in poesia un contatto così profondo con Dio tale da divenire quasi carnale, sostanza di luce dell’anima.
Che Maria abbia pensato a dare forma orante a quel desiderio che rende l’uomo verticale, dice di una esperienza di autenticità e verità di cui è capace ogni creatura quando sperimenta la generosa gratuità dell’essere, e si sente abitare da una pienezza di vita che la porta alla più vera libertà dello spirito.
 
                                                                   Paola Mancinelli
                                                                  teologa e filosofa
                                                                       cattolica

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Recensione a cura di Asmae Dachan del libro www.amore@mondo.uni

1/25/2017

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La preghiera di Maria
 
Una donna cammina scalza su un sentiero umido e ombroso. È sola, ma non ha paura. Di fronte a lei si alternano salite, discese ripide, passaggi stretti, ma sorride. Il suo sguardo è pieno di luce. Le sue mani sono unite, appoggiate sul petto. Le sue labbra non proferiscono parola, ma la sua anima è in dialogo, in sintonia con il creato che la circonda, in uno sforzo continuo di elevazione e ricerca. Ricerca del Divino, dello Spirito che ha donato il respiro all'immensità dei cieli e della terra, del Signore che le ha fatto il dono della vita e ha voluto per lei un nome bellissimo, Maria. Un nome che è sinonimo di purezza e devozione, che è esso stesso preghiera, emozione, gioia.
La gioia dell'amore spirituale, dell'amore che si fa carne ma non passione, per donare la vita e diventare un tramite per l'umana salvezza.
Maria è amata e venerata, va ricordato, non solo dai cristiani cattolici, ma anche dagli ortodossi e musulmani, che riconoscono i suoi miracoli e la chiamano Signora del Paradiso.
Maria cammina sola su un sentiero non tracciato che conduce lontano, un sentiero che non ha un inizio e non ha una fine, ma è infinito. Al suo passaggio le ombre si diradano, le distanze si fanno lievi. Maria respira della bellezza nascosta nei meandri del mondo e soffia, come un alito di vento primaverile l'emozione della vita che coglie nei sorrisi, nei silenzi, negli sguardi, nelle attese dei figli di quell'umanità di cui è felice di essere sorella e madre.
Maria prega, con una lacrima silenziosa, una carezza d'amore, un pensiero che rincorre senza mai riuscire ad afferrarlo. Con parole che volteggiano leggere e indomite e che con lei si danno forma, si sciolgono in inchiostro, diventano testo, un dono allo sguardo di chi le riceve.
Maria si fa raggio di luce, entra nelle vite degli altri senza bussare, dialoga con i loro cuori senza parlare e, con rispetto e discrezione, legge i loro silenzi, i loro segreti, esplora le stanze chiuse delle loro anime sfiorandole con una carezza d'umanità. Ogni incontro è un passo in più sul sentiero che conduce a un luogo senza muri, dove le catene del pensiero e le sbarre della paura si inchinano alla misericordia di esseri umani erranti. A Maria che pronuncia preghiere dettate dal cuore che, come una musa, ispira poesia nella sua struggente semplicità, che sa parlare alle anime di ogni colore.
Maria cammina su un sentiero umido e ombroso che al suo passaggio diventa soave e sfumato. Gli occhi socchiusi, sognanti... in silenzio. Eleva una richiesta a Dio, all'Amore, all'Eterno e alla Pace. Dietro di lei una eco sale in cielo. Amen. Si volta, non è sola. Si ferma incredula e commossa. Scopre che su quel sentiero ora ci sono uomini e donne a cui un giorno ha regalato una parola, un sorriso, un consiglio, a cui ha espresso una curiosità, con cui ha pianto e poi gioito. Maria prega con le sorelle e i fratelli che ha incontrato senza un perché, un giorno nel viaggio della vita. Un viaggio senza confini, dove l'unico orizzonte è l'amore, che non ha un colore solo, ma è la sintesi di tutte le sfumature e che non ha un nome solo, ma è la musica di tutti i suoni dello spartito.
Mi sono trovata sul sentiero di Maria e mi sono unita alla sua orazione. Abbiamo sentito i nostri cuori battere all' unisono, cercando insieme il Signore, con parole nostre, con desideri, invocazioni, emozioni dettate dalla profondita' delle nostre anime in sintonia. Senza un libro, senza uno schema, senza uno schema. Due viaggiatrici scalze, umili e innamorate del creato, che insieme, hanno deciso di credere e pregare. Due sognatrici, due amanti delle parole, due spiriti in continua ricerca. Una donna italiana e una donna italo siriana. Una cristiana e una musulmana. Semplicemente, due credenti che si sono trovate nel bisogno di dare e ricevere amore.
 
                                                                                     Asmae Dachan
                                                                            Giornalista e scrittrice italo-siriana
                                                                                      musulmana

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Recensione a cura di Dante Svarca del libro www.amore@mondo.uni

1/25/2017

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L’ateo s’inchina di fronte al mistero dell’universo, di fronte alle cose che si intravedono ma non si riescono a capire, è consapevole dei suoi limiti, li accetta e confida nello sviluppo della ricerca scientifica per avere sempre migliori risposte agli enigmi che lo circondano.
L’ateo non prega, ma l’anelito che lo pervade per migliorare la vita dell’umanità è del tutto simile a quello che pervade coloro che pregano sinceramente, a quello che pervade l’animo della insuperabile autrice di queste bellissime preghiere. In verità, più che preghiere credo siano espressioni poetiche di un animo stracolmo di sensibilità.
L’ateo non crede che la preghiera possa essere esaudita da Qualcuno anche perché nota che le chiese sono protette più dai parafulmini e dalle telecamere più che dalle preghiere. E i cristiani vanno dal medico o in ospedale quando stanno male. Però è stato scientificamente provato che le preghiere un effetto lo hanno. Alcuni ricercatori hanno voluto testare l’efficacia della preghiera sugli ammalati. Il risultato della ricerca, effettuata col metodo del doppio cieco, è stato il seguente:
  • Gli ammalati a cui veniva detto che c’erano delle persone che pregavano per loro, guarivano meglio e prima degli altri; lo stesso effetto positivo si aveva se nessuno pregava per loro ma agli ammalati veniva detto che delle persone pregavano per loro;
  • Nessun effetto positivo si notava, invece, se un gruppo di preghiera pregava per gli ammalati ma questi non ne erano informati.
In conclusione si può dire che la preghiera, come la meditazione o altre forme di introspezione, solleva il morale di chi la pratica o di chi ne beneficia e questo aiuta a guarire più in fretta di chi è demoralizzato e, a volte, anche a guarire spontaneamente.
 
                                                                                              Dante Svarca
                                                                                                     ateo
 
 
 

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Recensione a cura di Roberto Mancini al libro: www.amore@mondo.uni

1/25/2017

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La preghiera di Maria

Nel racconto poetico che Maria Lampa offre in queste pagine ci raggiunge l’invito a sostare per riconoscere che cosa siamo davvero la fede, la preghiera, la libertà e l’amore.
Così facendo, in verità, c’è modo di comprendere meglio noi stessi: queste poesie sono specchio d’umanità.
Certo, parole essenziali come quelle che ho appena evocato spesso sono divenute opache perché manca il loro corrispettivo nell’esperienza vissuta.
La fede di solito è immaginata come un dono che alcuni avrebbero e altri no, oppure viene assimilata a una certezza granitica, priva di dubbio e di ricerca, o più spesso è ridotta all’adesione alle pratiche di culto. E’ una fede disanimata, distante dalle persone e dalla vita comune.
Allora la preghiera, quando ancora viene rivolta al cielo, prende la forma di una richiesta di grazie, benedizioni, “favori” chiesti alla divinità.
A sua volta la libertà resta sfigurata e concepita come mancanza di responsabilità nei confronti degli altri, totale autodeterminazione nella lotta economica, egoismo sistematico in ogni versante dell’esistenza. In ogni caso la libertà come arbitrio prepara per chi se ne fida la più grande delusione: dopo che le mete cercate si sono realizzate, riemergerà un sentimento di assurdità: il senso e la pienezza della vita non stavano in ciò che cercavamo.
L’amore poi in genere è ridotto a una specie di illusione, a un’emozione fugace, a un sentimento irrazionale. Altrimenti prende le sembianze, ben più concrete, dell’amore per il potere, un amore che facilmente può rivelarsi oppressivo, come accade così frequentemente nei casi di violenza degli uomini contro le donne.
La poesia restituisce uno sguardo veritiero, riporta alla luce tutto quello che era stato nascosto o dimenticato. Ed è quello che accade con i versi di Maria, con i suoi pensieri verticali.
E’ un’espressione riferita non tanto allo sforzo delle persone di salire verso Dio, quanto al fatto che Dio stesso si approssima ed eleva le nostre vite al di sopra della sofferenza, dell’infelicità, del male e della morte.
E’ un Dio che non giudica, che sostiene e risana, che invita a una felicità sconosciuta eppure intima, radicata in ciò che siamo.
Per questo, nella lirica Armonia, Maria chiede con aspettativa reale: “Signore aiutami ad accordare la mia vita”.
Dalle poesie raccolte in questo libro si coglie che in realtà la fede è l’attaccamento, l’adesione al legame tipica di una relazione interpersonale d’amore. Infatti la fede stessa è rivolta all’amore come relazione e forma di vita comune e proviene dall’esperienza di questo amore in cui tutti siamo immersi, come attesta la lirica Comunione.
Per chi lascia risuonare un cuore aperto le parole di una lirica come Dio c’è si annuncia la scoperta del fatto che, in realtà, la fede è adesione alla relazione con il Dio vivente e comporta di entrare negli stessi sentimenti di Dio.
Per i cristiani questo significa condividere i sentimenti di Gesù.
Dunque si tratta di fede nell’uomo, fede in quella comunione creaturale che Gesù chiama Regno.
Le parole di Maria mi hanno fatto pensare che non è autentica la fede in Dio se non è anche fede nell’umanità, nella fraternità e nella sororità che ci lega tutti e non esclude nessuno.
Il contrario della fede non è affatto il dubbio, è l’indifferenza, la durezza di cuore e la mente chiusa, quell’insensibilità che prima o poi tenta chiunque, come Maria confessa di sé nel testo di Indifferenza.
Nel percorso poetico che si svolge in queste pagine si comprende che la fede non è una credenza separata dalla vita, è amore. E l’amore non è altro che la vita vera, non è un’aggiunta esterna, né soltanto un’emozione o un sentimento. Ma per vivere l’amore senza sprecarlo e senza voltargli le spalle servono due cose: la libertà e l’umiltà.
La libertà è quella di rispondere con la propria unicità di persona originale all’invito dell’amore. Qui ho sentito la consonanza tra le parole di Maria e l’ammonimento dell’apostolo Paolo, che ci ricorda: la libertà non diventi pretesto per il vostro egoismo (cfr. Gal 5,13).
L’umiltà, d’altra parte, è la capacità di farsi piccoli, di accettare il limite, di stare con i piccoli senza mai produrre umiliazione di nessuno, come è detto nella poesia Umiltà.
Il messaggio centrale del libro di Maria Lampa, di conseguenza, mi sembra offerto nel ricordarci che, se c’è vita e se c’è futuro, essi vengono dall’amore di qualcuno che sa vivere l’amore come comunione gioiosa e irriducibile, più forte di ogni altro criterio o forza contraria.
Ecco perché parlavo di uno specchio di umanità: da questa parola poetica ci è rimandata l’immagine della stoffa dell’umano. La sua trama è fatta della capacità filiale di affidarsi, della libertà liberata dall’egoismo, dell’amore generoso e paziente. Queste sono le forze “religiose”, riservate a chi è credente, queste sono le forze costitutive dell’umanità di chiunque.
In una prospettiva del genere che cos’è allora la preghiera? Non è una richiesta, non si fa per bisogno o per interesse. La preghiera non è neppure l’incerto e arduo tentativo di raggiungere Dio stanandolo dalla sua assenza. Dio c’è, dice Maria.
Vuol dire che non è lui a stare lontano, siamo noi a essere caduti nel sonno mortale dell’incoscienza, della distrazione, dell’angoscia. Perciò la preghiera sincera è il ritorno della persona o di una comunità alla presenza del Dio vivente; è il tornare in noi stessi per scoprirci partecipi di una relazione con quel Tu eterno che non è mai venuto a meno e che non ci abbandona per nessuna ragione.
Chi si rende conto di tutto questo impara a guardare con fiducia la vita.
Chi coltiva questa saggezza più va avanti negli anni e più capisce che “tutto è riparabile”, come Maria dice in Riparazione.
Anziché diventare cinica e disperata, la persona sensibile a questo dinamismo sa che non c’è situazione oppressiva in cui non ci sia una via d’uscita e di liberazione.
Proprio per questa fede profonda, una persona così diviene un riferimento vitale per molti altri. Ed è precisamente quello che sta facendo Maria Lampa, con le poesie che qui offre, certo, e anzitutto con la poesia d’umanità e di riconoscenza che lei realizza nel suo modo di vivere.
 
 
                                                                           Roberto Mancini
                                                                           Filosofo, scrittore
                                                                                  cattolico
 

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commento al libro "www.amore@mondo.uni"

1/25/2017

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Recensione di Roberta D'Auria

12/28/2016

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“Il valore nelle orme del cuore”, ultimo successo di Maria Lampa, è fatto a libro, ma non è solo un libro, come l’ha definito lo psicologo Enzo Di Vera. È vero che ci sono parole scritte nero su bianco, ma queste parole dicono molto di più del loro apparente significato. Il romanzo è più che altro un album di fotografie, ma non di persone o luoghi, questo sarebbe scontato, quanto piuttosto delle varie sfaccettature dell’anima, sfaccettature che solo l’autrice riesce a mettere a nudo. Ciò è talmente forte da quasi “costringere” il lettore a diventare co-protagonista, perché è come se ogni sequenza del libro, ogni immagine proposta dalla scrittrice, mettesse il lettore stesso dinanzi ad uno specchio.
Questa è la grande capacità di Maria Lampa, quella di far vedere le cose attraverso la sua posizione, di far palpare le emozioni ma sempre e comunque con le sue mani, di gustare il sapore della vita ma con la sua bocca. Ne viene tuttavia fuori un cuore trasparente e puro, portatore di pensieri di fiducia, di amore e di speranza, che portano il lettore sulla strada della serenità.
Un vero insegnamento che ci mette di fronte alla consapevolezza che la felicità, la bellezza, non sono fuori di noi, ma dentro di noi. Il libro della Lampa fa emergere così un mondo di serenità che leggendone le pagine si ha l’impressione di bere un bicchiere d’acqua fresca quando si ha sete e ci si trova nel deserto della vita.
E “Il valore nelle orme del cuore” è proprio questo che fa, disseta l’anima dei suoi lettori.
 
ROBERTA D’AURIA
Giornalista


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Recensione di Paolo Pandolfi

12/28/2016

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Foto
Una poesia – La vita

Amarezza infinita…
Grande angoscia…
La serenità più profonda…
L’amore più grande e travolgente…
Gli slanci più nobili dell’anima…
Il respiro dell’anima…
… è vita!


Un libro sul cuore, sull’anima, sul nostro essere. Il cuore è il filo conduttore di questo saggio dallo stile di scrittura a tratti tipico del diario intimistico. Più si va avanti nel leggerlo più si comprende il titolo che gli è stato concesso: il valore (delle persone, dell’essere umano) (sta) nelle orme (nel segno, nel marchio) del cuore (che è oggetto a capienza definita che si adatta e si allarga al bisogno).
E qui, in questo cuore, sta il bello, qui sta la passione e l’emozione che la scrittrice esprime attraverso un linguaggio non raffinato ma ricco di sentimento, valore, forza, coraggio, illuminazione, resistenza, generosità, in fin dei conti ricco di AMORE.
Poi il giusto umorismo, il giusto senso delle cose della vita, la sana e vera ironia della vita. Il segno di una donna vera.
Piene e ricche sono alcune delle poesie che chiudono il volume e ne arricchiscono il valore.
 

ALCUNE FRASI SUGGESTIVE

  • I limiti sono il perimetro che delinea e definisce la mia area di azione,ma non delimita le mie reali possibilità e abilità.
  • Ognuno di noi è diverso, nell’aspetto fisico, nelle idee, nel modo di esprimersi, in ogni cellula e tenere costantemente in mente questa verità mi dà la tranquillità, la serenità e il vantaggio di imparare da tante persone diverse.
  • Ci sono alcune emozioni parassite, come il senso di colpa, il rimpianto, il rancore, che si avvinghiano nell’anima e non ne permettono lo slancio, intralciano i passi ritardando la realizzazione di obiettivi, mentre offuscano la visuale delle cose producendo errori di valutazione.
  • L’errore fatto non si può cancellare, ma posso aggiungere cose positive in tanti modi, tanto da neutralizzare, da alleggerire le conseguenze stese dello sbaglio, cambiando comportamento.
  • Il rancore (o il risentimento) è l’emozione più terribile e pericolosa per la salute umana. Il rancore è come un tarlo che rode in continuazione, è come il verme nella mela, è un killer che uccide piano piano e avvelena l’anima.
  • È stato illuminante il dividere la parola perdonare in “per-donare”, che significa creare spazio e possibilità per regalare gioia, affetto, entusiasmo, idee, emozioni positive ed energetiche.
  • Non è l’altra persona che si deve perdonare, sono io che cambiando ottica consapevolmente, con  convinzione, mi libero di un pensiero sbagliato e negativo lasciando il posto alla positività.
  • Io ritengo che il senso di colpa, il rimpianto ed il rancore siano per l’animo umano come il triangolo delle Bermuda, che inghiottisce, acceca, paralizza e non permette di vivere a pieno ritmo.
  • Ho scoperto con piacere che tutto passa attraverso fasi che iniziano con la “c”. … omissis … parte dalla Curiosità, passa attraverso il Chiedere, la Conoscenza, la Comprensione, arriva al Crederci, stimola la Competenza e con il Confronto, la Condivisione, la Collaborazione si crea Correlazione e Collegamento con il Contesto e infine si Concretizza, si arriva alla Conclusione che non è altro che una ulteriore mia Conquista.
  • Il gusto del lavoro lo trovo dentro di me, dando un senso a ciò che faccio, produco, sentendomi parte strategica di un sistema, come una molecola nel corpo umano.
  • L’amicizia si può dire tale quando c’è legame, cioè quando c’è risposta, comunicazione circolare.
  • Il filo conduttore dell’amicizia vera non è cancellabile, si può usurare, indebolire, o addirittura spezzare, ma non scompare, cade solo a terra. Se voglio, quando lo desidero, posso decidere di fare il nodo per permettere nuovamente il passaggio dell’energia e dell’affetto, come si fa quando si ricongiungono i fili della corrente elettrica..


Dott. Paolo Pandolfi


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Recensione di Liliana Bacilieri

12/28/2016

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Recensione sul libro IL VALORE NELLE ORME DEL CUORE
 
La statura della protagonista è bassa, ma sa volare molto in alto.
Il suo spirito e la sua carica umana  fenomenali e coinvolgenti riescono a contagiare chiunque legge il suo libro “IL VALORE NELLE ORME DEL CUORE”.
Le metafore usate, la semplicità con cui esprime i sentimenti più profondi tocca l’anima di chiunque legge che viene positivamente travolto.
 
Liliana Bacilieri (Bologna)
Insegnante


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Recensione di Nadia Vitullo

12/28/2016

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“Il valore nelle orme del cuore” 
di Maria Lampa

edizioni Marcelli/Ancona
 
“IL VALORE NELLE ORME DEL CUORE” è l’espressione chiara di una carica esplosiva e di tanto amore per la propria vita. Maria Lampa riesce a farti uscire dalla routine frenetica e ti porta ad elevare lo sguardo in alto, molto in alto, e ti aiuta a fermarti e a fare considerazioni sulla tua vita, ascoltando il racconto della sua vita.
Alla fine della lettura ti ritrovi ad aver fatto un bagno di positività e cominci a credere che il mondo è “migliorabile”, se veramente lo vuoi.
 
 
Nadia  Vitullo (Roma)
Funzionaria P.O.R.E. Progetto Opportunità Regioni in Europa
 
 


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