La preghiera di Maria
Una donna cammina scalza su un sentiero umido e ombroso. È sola, ma non ha paura. Di fronte a lei si alternano salite, discese ripide, passaggi stretti, ma sorride. Il suo sguardo è pieno di luce. Le sue mani sono unite, appoggiate sul petto. Le sue labbra non proferiscono parola, ma la sua anima è in dialogo, in sintonia con il creato che la circonda, in uno sforzo continuo di elevazione e ricerca. Ricerca del Divino, dello Spirito che ha donato il respiro all'immensità dei cieli e della terra, del Signore che le ha fatto il dono della vita e ha voluto per lei un nome bellissimo, Maria. Un nome che è sinonimo di purezza e devozione, che è esso stesso preghiera, emozione, gioia. La gioia dell'amore spirituale, dell'amore che si fa carne ma non passione, per donare la vita e diventare un tramite per l'umana salvezza. Maria è amata e venerata, va ricordato, non solo dai cristiani cattolici, ma anche dagli ortodossi e musulmani, che riconoscono i suoi miracoli e la chiamano Signora del Paradiso. Maria cammina sola su un sentiero non tracciato che conduce lontano, un sentiero che non ha un inizio e non ha una fine, ma è infinito. Al suo passaggio le ombre si diradano, le distanze si fanno lievi. Maria respira della bellezza nascosta nei meandri del mondo e soffia, come un alito di vento primaverile l'emozione della vita che coglie nei sorrisi, nei silenzi, negli sguardi, nelle attese dei figli di quell'umanità di cui è felice di essere sorella e madre. Maria prega, con una lacrima silenziosa, una carezza d'amore, un pensiero che rincorre senza mai riuscire ad afferrarlo. Con parole che volteggiano leggere e indomite e che con lei si danno forma, si sciolgono in inchiostro, diventano testo, un dono allo sguardo di chi le riceve. Maria si fa raggio di luce, entra nelle vite degli altri senza bussare, dialoga con i loro cuori senza parlare e, con rispetto e discrezione, legge i loro silenzi, i loro segreti, esplora le stanze chiuse delle loro anime sfiorandole con una carezza d'umanità. Ogni incontro è un passo in più sul sentiero che conduce a un luogo senza muri, dove le catene del pensiero e le sbarre della paura si inchinano alla misericordia di esseri umani erranti. A Maria che pronuncia preghiere dettate dal cuore che, come una musa, ispira poesia nella sua struggente semplicità, che sa parlare alle anime di ogni colore. Maria cammina su un sentiero umido e ombroso che al suo passaggio diventa soave e sfumato. Gli occhi socchiusi, sognanti... in silenzio. Eleva una richiesta a Dio, all'Amore, all'Eterno e alla Pace. Dietro di lei una eco sale in cielo. Amen. Si volta, non è sola. Si ferma incredula e commossa. Scopre che su quel sentiero ora ci sono uomini e donne a cui un giorno ha regalato una parola, un sorriso, un consiglio, a cui ha espresso una curiosità, con cui ha pianto e poi gioito. Maria prega con le sorelle e i fratelli che ha incontrato senza un perché, un giorno nel viaggio della vita. Un viaggio senza confini, dove l'unico orizzonte è l'amore, che non ha un colore solo, ma è la sintesi di tutte le sfumature e che non ha un nome solo, ma è la musica di tutti i suoni dello spartito. Mi sono trovata sul sentiero di Maria e mi sono unita alla sua orazione. Abbiamo sentito i nostri cuori battere all' unisono, cercando insieme il Signore, con parole nostre, con desideri, invocazioni, emozioni dettate dalla profondita' delle nostre anime in sintonia. Senza un libro, senza uno schema, senza uno schema. Due viaggiatrici scalze, umili e innamorate del creato, che insieme, hanno deciso di credere e pregare. Due sognatrici, due amanti delle parole, due spiriti in continua ricerca. Una donna italiana e una donna italo siriana. Una cristiana e una musulmana. Semplicemente, due credenti che si sono trovate nel bisogno di dare e ricevere amore. Asmae Dachan Giornalista e scrittrice italo-siriana musulmana
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