Recensione del libro IL VALORE NELLE ORME DEL CUORE di Maria Lampa La Verità del cuore Si è sempre dibattuto intensamente su cosa sia o debba essere il valore estetico di un’opera, sia letteraria che musicale, sia pittorica che teatrale o cinematografica. Ci sono i fautori del contenuto e quelli dello stile, i sostenitori del livello emozionale o di quello intellettuale etc. Certo è che questo è un dibattito che, per fortuna, non si esaurirà mai. Per fortuna perché, probabilmente, qualora dovesse esaurirsi, significherebbe che l’anima umana ha smesso di esprimere le sue innumerevoli connotazioni cosmiche. L’occasione che mi viene data dal libro di Maria Lampa “Il valore nelle orme del cuore”, Casa Editrice Marcelli, non è certo quella di aggiungere qualcosa di inusitato al panorama del dibattito artistico quanto e più modestamente di prendere semplicemente posizione nello schieramento dei possibili partiti estetici. Che è poi esattamente non solo quello che penso in fatto artistico ma, coerentemente, quello che a mia volta vado esprimendo nei miei scritti e, ancora prima, nella mia propria vita. Già la parola cuore, che occupa non solo il titolo del libro ma anche l’epigramma in quarta di copertina, evoca uno scenario molto oltre le categorie di giudizio estetico a cui ho fatto cenno all’inizio. Ciò perché il cuore umano è la sede dell’amore e del coraggio, dell’altruismo e del servizio, della misericordia e della compassione. In breve, come ci ricordano Maestri di pensiero non solo esoterico, è la sede dell’Atomo Divino che il Creatore ha depositato in ciascuno di noi. Che ciò possa essere vista come una metafora piuttosto che come atto concreto sposta poco i termini della questione. Anche se l’essere umano viene visto solo in termini antropologici o sociologici, tralasciando i termini della Fede, credo che tutti siano d’accordo che su questo pianeta non è possibile associare la parola Arte ad altri che all’essere che contemporaneamente la fa e la fruisce. Il cuore, da qualsiasi parti lo si consideri, è rappresentazione delle facoltà superiori dell’uomo, l’organo circolatorio non solo del fluido sanguigno, ma del dinamismo stesso della vita che cerca le sue forme, le sue energie espressive. Per questo l’orizzonte della comprensione del cuore è molto più ampio di quello della mente, laddove il cuore è metafora dell’intuito e la mente del processo logico. Per questo la comprensione delle Verità superiori è operazione sorretta dal cuore, occorrendo per tale traguardo la messa in campo delle virtù suddette nonché del coraggio proprio di chi si avventura per territori nuovi e inesplorati. Ma se il libro è fatto di parole e se le parole provengono più dalle funzioni logiche della mente allora c’è da fare un passo ulteriore per comprendere le ragioni artistiche del cuore quando ci si esprime in parole come in un libro. Il passo ulteriore, o, se preferite, l’anello di congiunzione, è la vita stessa. Ecco, quello che mi ha subito colpito nel libro di Maria Lampa è la dimostrazione concreta, semplice e diretta, che le parole possono comunicare il cuore solo se non sono il frutto di elaborazione intellettuale ma provengono dalla messa in gioco della propria esistenza. Solo se vengono cavate, come le note di una sinfonia, dalla cassa armonica che pulsa con ritmo binario nel più profondo di noi stessi, dove non possono albergare menzogne e ipocrisie, dove solo è possibile udire la voce dell’Eterno che ci chiama a raccolta ben al di là delle beghe quotidiane. Ben al di là persino dei mali e delle limitazioni e condizionamenti che, spesso sin dalla nascita, rendono la nostra vita ardua e faticosa. Del resto, in questa dimensione profonda del cuore, le normali dicotomie umane, come l’andirivieni delle onde sulla superficie del mare rispetto alla calma misteriosa che alberga negli abissi profondi, perdono di significato e non è più possibile tracciare un confine tra bene e male, tutto essendo compreso nel grande mistero della vita e delle strade inusitate che spesso essa prende per affermare i suoi scopi. Leggendo il libro di Maria Lampa la semplicità della verità del cuore mi è apparsa evidente, pagina dopo pagina, stupore dopo stupore, sia quando affronta temi di per sé complessi come l’amicizia, la preghiera, gli inganni dell’ego, i sentimenti, sia quando pone in luce la semplicità del cuore della verità presente in elementi comuni e quotidiani come prendere il cappuccino, ascoltare il vento, l’incontro con persone più o meno affini, o con luoghi che subito attraggono la nostra attenzione. Ma ancora più significativo mi è appare il fatto che, mentre io sto qui usando molte parole per cercare di descrivere cosa sia il valore dell’agire che proviene dal cuore, Maria Lampa semplicemente ce lo descrive mentre espone la sua vita e i suoi pensieri, facendo scaturire questo valore dagli accadimenti piccoli o grandi della sua vita. Questo, secondo me, giustifica la scelta del titolo che ci annuncia Il valore nelle orme del cuore anziché l’altrettanto possibile Il valore delle orme del cuore. Il libro infatti è un invito rivolto a sospendere un momento la frenesia della vita moderna per osservare quanto veramente di noi stessi rimane all’interno di ciò che facciamo. Soltanto una vita aderente al valore più propriamente umano che ciascuno possiede, può garantire che le nostre orme in questa vita siano profonde e durature lasciando una reale testimonianza di speranza per i compagni di viaggio che percorreranno le stesse piste di un mondo difficile e dimentico di se stesso. Le poesie che Maria Lampa ha volute porre a suggello del libro appaiono un gradito surplus di valore in un libro che, per quanto detto, è già denso di significati umani e di quel misterioso fenomeno che consiste nel suono armonico dell’anima quando viene toccata da vibrazioni che lei e solo lei riconosce: la Poesia, appunto. Carlo Scirocchi Scrittore
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