L’ateo s’inchina di fronte al mistero dell’universo, di fronte alle cose che si intravedono ma non si riescono a capire, è consapevole dei suoi limiti, li accetta e confida nello sviluppo della ricerca scientifica per avere sempre migliori risposte agli enigmi che lo circondano.
L’ateo non prega, ma l’anelito che lo pervade per migliorare la vita dell’umanità è del tutto simile a quello che pervade coloro che pregano sinceramente, a quello che pervade l’animo della insuperabile autrice di queste bellissime preghiere. In verità, più che preghiere credo siano espressioni poetiche di un animo stracolmo di sensibilità. L’ateo non crede che la preghiera possa essere esaudita da Qualcuno anche perché nota che le chiese sono protette più dai parafulmini e dalle telecamere più che dalle preghiere. E i cristiani vanno dal medico o in ospedale quando stanno male. Però è stato scientificamente provato che le preghiere un effetto lo hanno. Alcuni ricercatori hanno voluto testare l’efficacia della preghiera sugli ammalati. Il risultato della ricerca, effettuata col metodo del doppio cieco, è stato il seguente:
Dante Svarca ateo
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