Cara Maria, ho sorseggiato il tuo libro e posso assicurarti che mi ha fatto esplodere il cuore, dandomi ancora più carica di quella che la natura mi ha consegnata alla mia nascita. È un libro pieno di metafore e di ossimeri, dove ognuno ci si può ritrovare perché gli handicap non sono solo quelli fisici a volte ce ne sono altri che sono ancora più gravi cioè quelli psichici, quelli che ti incatenano. Tu sei una motrice che può trainare il mondo intero, ma non solo, non saresti stata così bella se fosti stata diversa da quello che sei. Il tuo difetto fisico non si nota, perchè la tua briosità, la tua intraprendenza, il tuo modo di porti, annulla tutto fino a farti sembrare bellissima. Sei un grande esempio per quelli che si piangono addosso per motivi futili; e tu ci insegni che con un pizzico di volontà ed un altro di saper fare, e qui mi rifaccio al titoletto di un tuo testo dove parli della montagna. Di tutti gli elementi naturali la montagna è quella che testimonia la stabilità assoluta. Non si può dire che non si percepiscono i dolori che hai passato, ma li racconti così bene fino a farli diventare piacevoli; perché ti sei liberata della carcassa che tiene prigioniera ogni voglia di vivere, ogni iniziativa, per paura di essere giudicata tale da non farcela. E qui mi sento di somigliarti… perché come Te, sia delle cose che delle persone che incontro o che frequento, scarto a priori quello che a me sembra negativo e che in qualche modo può anche infastidirmi, ma valorizzo al massimo i lati positivi. Parli della forza della preghiera, che prima non conoscevi; vedrai che più la cerchi e ancora più forza ti verrà perché Dio è un padre misericordioso e sa perfettamente perché ci ha fatti uno diverso dall’altro. La sua misericordia è talmente grande che al momento della prova viene in nostro soccorso. Marinella Temperoni 22 ottobre 2013, Perugia
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Recensione sul libro
IL VALORE NELLE ORME DEL CUORE Edizioni Marcelli Inizio con un ringraziamento speciale per l’opportunità che mi hai offerto di leggere il tuo prezioso libro. Durante la lettura, pagina dopo pagina, era come se gocce di una miracolosa medicina guaritrice mi penetrasse nelle vene e trasportasse in ogni particella del mio corpo e della mente una luce rigenerante spazzando via mano a mano e molto lentamente ma in maniera efficace, dolori e ingiustizie,privazioni e rinunce, veleno per l’esistenza umana. Pertanto chiamerei il tuo libro, così impregnato della tua essenza interiore, una medicina oppure un elisir per la autoguarigione e per il raggiungimento della consapevolezza del nostro divino. Il tuo libro andrebbe letto più volte perché è curativo! Grazie per la tua testimonianza. Luciana Gaggiotti (Ancona) Recensione sul libro “IL VALORE NELLE ORME DEL CUORE” di MARIA LAMPA (edizioni Marcelli) La lettura del libro “Il valore nelle orme del cuore” di Maria Lampa offre molte occasioni di riflessione ed io mi limiterò a sottolinearne una in particolare. Molte persone oggi parlano di solidarietà, e per me essa è soprattutto la condivisione non a parole, della vita in tutte le sue diversità. La diversità è una risorsa, e la persona disabile vede cose del mondo che noi non possiamo o non vogliamo vedere. Maria ci ricorda che siamo tutti limitati e che la dipendenza è la nostra figura costitutiva indipendentemente dall’essere belli, produttivi o ricchi. Solo nella nostra condizione esistenziale limitata può nascere il senso della solidarietà tra le persone. La solidarietà è relazionarsi con gioia con le altre persone, comunicare significa mettere in comunione, condividere l’essere persona, e solo dopo offrire le competenze. Maria racconta del superamento dei personali limiti attraverso la solidarietà che alimenta la gioia di vivere e dare un senso alla vita stessa. Gian Luigi Giacco (Osimo) Psicopedagogista Recensione di ENZO DI VERA “Il valore nelle orme del cuore” di Maria Lampa edizioni Marcelli/Ancona “Il valore nelle orme del cuore” è fatto a libro, ma non è solo un libro. Ha le pagine di un libro, ma non le si leggono soltanto. E’ stampato su carta, ma sembra inciso. Ci sono parole scritte, ma dicono più del loro significato. L’opera è quanto più simile ad un album di fotografie, ma non di persone o di paesaggi o di oggetti. Sarebbe scontato e banale, ma piuttosto le fotografie, le sfaccettature di un’anima che si mette a nudo: un’anima piena, uno spirito elevato, l’anima di una persona speciale. Il lettore si trova “costretto” dall’Autrice a diventare co-protagonista assieme a lei perché è come se ogni sequenza e immagine proposta ti mettesse di fronte ad uno specchio. Maria Lampa ti costringe a vedere le cose con i suoi occhi dalla tua posizione; ti fa palpare le sue emozioni ma non con le tue mani; usa il suo linguaggio che anche le tue orecchie conoscono; gusti con la sua bocca il sapore della tua vita; annusi la sua aria con il tuo naso e cogli l’odore di quest’anima (la tua). E con i sensi così attivati non puoi fare a meno di andare dove il suo movimento ti porta. E diventi lei! Maria, o meglio Mariolina come la conosciamo in tanti, ci racconta la sua storia e della sua lotta per vivere consapevolmente, delle sue risorse e dei suoi metodi, delle sue paure e delle sue conquiste, delle sue rabbie e del suo corpo (che come lei sottolinea più volte, prima fonte di dolore e diversità non accettata, poi diventato strumento di conoscenza e veicolo di quel “diversamente abile” che ne fa di lei un esemplare unico ed irripetibile), delle sue contraddizioni e dei suoi limiti, della sua passione per la vita e dei suoi valori. Ce la racconta con un fiume di metafore isomorfe (cioè presentano con chiarezza e precisione una struttura simile alle situazioni della vita reale) che ne facilitano la comprensione bypassando logica e razionalità che a volte ci impediscono di andare oltre, che vanno dritte al cuore: il grattacielo per descrivere l’età come elemento di evoluzione e di visuali ampie; la montagna come simbolo di maturazione e crescita; il vento come “fattorino” dei propri pensieri; il caleidoscopio quale rappresentazione del sistema vita; e ancora le antenne, la calamita, il ventaglio, il geologo, lo zoom e molte altre. L’eccezionale è che si percepisce la congruenza tra il dire e il fare, lo si avverte quando parla della sua salute, della sua capacità di relazionarsi, del suo lavoro, del suo handicap (vissuto come un dono e non come una condanna), del suo volontariato e quando con assoluta tenerezza ci parla del suo amore nell’accudire i propri genitori infermi. In questa cultura dove il dolore viene continuamente allontanato, esorcizzato, bandito, lei lo usa come fonte di apprendimento per capirne il messaggio trasformandolo in opportunità. Dimostra continuamente, con il suo impegno a trasferire ad altri la sua esperienza, che l’unico modo per crescere e superare i problemi è non stare con le “braccia appese” ma agire in base al potere della scelta distinguendo il “non posso farlo” come deresponsabilità, da “posso non farlo” come scelta coerente ai propri valori. Maria è anche consapevole dei suoi “lati ombra”, delle sue rigidità, delle sue parti meno proficue come ad esempio la testardaggine, l’eccesso di zelo, l’essere a volte petulante e ce ne parla apertamente. Ma è proprio per questo che l’adoriamo, perché vera ed umana e viene dal pianeta terra che tutti abitiamo e lei contribuisce a renderlo migliore: per questo è un essere ancor più speciale. ENZO DI VERA (Psicologo, Consulente risorse umane, Formatore) Maria Lampa, Il valore nelle orme del cuore, Marcelli, Ancona 2006 Un libro, quello di Maria Lampa, scritto con leggerezza e con un tratto elegante, capace di andare in profondità e di recuperare l’idea di un esprit de finesse che passa attraverso il dilatarsi del cuore verso orizzonti di stupore e libertà. Se, da ogni parte, oggi, la cultura denuncia l’analfabetismo delle emozioni, ed il declino dell’humanitas, impoverita dalle categorie della bellezza come radice etica, dalla gratuità come forza innocente di resistenza all’imbarbarimento (che nella sua radice originaria significa mancanza di un linguaggio umano, secondo ragione, secondo quel dialogo che da sempre siamo), si può ravvisare in questa pagina densa di pathos il tentativo e l’impegno di ridare un alfabeto emotivo che salvi dal letargo della ragione e del cuore; del resto è questo l’impegno che Maria Lampa vive quotidianamente, nell’auscultazione attenta, paziente e gioisca dell’altro, conscia che è alto compito umano quello di diventare ciò che si è. La riflessione che l’autrice ci offre parte dal quotidiano, dalla spontaneità di un’esperienza di vita che però è memore di come fare le piccole cose come se fossero grandi e vivere il tempo come investitura dell’eternità, sia il modo più vero di partecipare allo spettacolo della vita e condividere l’Opera di una creazione incessante. Così da queste righe può sbocciare una speranza, nonché una capacità di sovvertimento di quanto offende l’uomo nella sua dignità, con la semplice forza di una testimonianza, forza soave e tenace mai impositiva, forza che davvero contraddistingue l’azione umana nel suo mistero ontologico e nella sua originaria vocazione di essere riassunto e coscienza, amorizzazione del mondo. Paola Mancinelli Filosofa, Psicopedagogista, Teologa, Scrittrice |
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