Recensione su “IL VALORE NELLE ORME DEL CUORE” di Maria Lampa Edizioni MARCELLI di Ancona In primo luogo devo ringraziare la sig.ra Maria Lampa per aver pensato, nel diffondere il suo libro, ai privi della vista accompagnando l’edizione cartacea con l’edizione in CD MP3. I ciechi italiani da anni si battono affinché gli editori seguano questo criterio di effettiva parità tra i lettori e di un concreto abbattimento delle barriere culturali per chi non vede; i risultati finora sono scarsi, ma Maria Lampa ed il suo editore Marcelli hanno bruciato le tappe e sono arrivati in un sol colpo laddove l’editoria italiana fatica ad arrivare! Aggiungiamo che il CD è stato realizzato con grande cura e con ottima qualità tecnica: complimenti alla lettrice che legge molto bene (e i ciechi sanno quanto è difficile) e complimenti a chi ha curato la sonorizzazione. Per venire al libro, io l’ho letto tutto d’un fiato, ma questo è uno scritto che sarebbe meglio centellinare: non si tratta di un racconto, non c’è azione; si tratta invece di pensieri che fanno pensare e richiedono il giusto tempo; del resto, mi sembra che tutto in questo libro rivendichi i diritti della qualità su quelli del tempo! Non è quindi un libro facile, anche se è scritto in stile scorrevole e mi meraviglia apprendere che esso è già arrivato, se non sbaglio, alla sua prossima terza ristampa. Non bisogna allora, essere pessimisti: la gente ama ancora il pensare e le cose serie riescono ancora a mobilitare le menti e le coscienze! Un libro non facile, dicevo. In che genere vogliamo collocarlo? E’ un libro di filosofia? Di psicologia? E’ un’autobiografia interiore? Nulla di tutto questo o tutte queste cose insieme tra le quali, tuttavia, Mariolina (tutti la chiamano così!) riesce a muoversi con grande leggerezza. A me personalmente in questo testo sono piaciute soprattutto due cose. In primo luogo la scrittura: un bell’italiano, semplice ma espressivo, ricco di sfumature nella ricerca dei sinonimi e mai ricercato, non banale e non aulico, colto ed umile al tempo stesso! Finalmente! Tra la sciatteria dilagante ed il sussiego cattedratico c’è un punto d’equilibrio e su questo baricentro Mariolina sembra trovarsi come a casa sua. L’altra cosa che mi è piaciuta è il modo di raccontarsi. Mariolina “Si” racconta, ma al tempo stesso “Ci” racconta, parla a se stessa e parla a tutti noi, illustra la propria vita ma anche la nostra, perché tocca i punti focali del vivere, delle relazioni con gli uomini, con il mondo, ma soprattutto con noi stessi. Quello che mi colpisce nell’autoritratto di Mariolina è il forte ottimismo della volontà di una donna che sa bene quanto la vita sia difficile, ma sa anche che una volontà tenace ed una fede monolitica possono muovere le montagne. Aldo Grassini Presidente Unione Ital Ciechi delle Marche Fondatore del Museo Tattile “Omero” di Ancona
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